A cura della dott.ssa Daniela Battocchio, ft, D.O.

Nella savana il leone attiva il sistema dell’attacco per procacciarsi il cibo e la gazzella quello della fuga per salvarsi la vita. Entrambi entrano in una condizione di stress e innescano il sistema ortosimpatico mediato da 2 neurotrasnettitori: acetilcolina e noradrenalina.

Gli effetti che essi producono sono: dilatazione dei bronchi, delle coronarie, dei vasi diretti ai muscoli; contrazione dei vasi periferici della cute e degli organi; aumento dell’acido cloridrico e diminuzione della mobilità dello stomaco; riduzione delle secrezioni pancreatiche e di bile, della diuresi e della mobilità intestinale.

Noi ora non siamo nella savana e in questo tempo di COVID19 siamo addirittura chiusi nelle nostre case eppure le cose non cambiano. Ci troviamo ad incarnare la gazzella che vive nella paura per il futuro, per la salute e la salvezza. Questo stato di continuo pericolo che non ha tregua, mantiene attivo il nostro sistema ortosimpatico. Questa condizione porta, se protratta, all’esaurimento e alla comparsa di sintomi fra i quali: alterazioni digestive e nelle evacuazioni, tensione muscolare, tachicardia, pressione alta, insonnia e irritabilità.

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